Martedì, 15 Gennaio 2019 16:24

D.lgs. n. 231/2001: presentata proposta per l'obbligo del modello organizzativo e dell’organismo di vigilanza

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Il disegno di legge n. 726/2018 introduce alcune significative novità nel D.lgs. n. 231/2001 in materia di responsabilità da reato degli enti, che determineranno un impatto rilevante nei sistemi di governance e di controllo delle società di capitali. Di quali variazioni si tratta?

Attualmente, il D.lgs. n. 231/2001 non è vincolante, attribuendo ad ogni società la scelta di prevenire gli illeciti attraverso un’adeguata organizzazione interna, che preveda l’adozione e l'attuazione di un modello organizzativo idoneo e l’istituzione di un organismo di vigilanza (Odv) incaricato di far rispettare il modello e di curarne l’aggiornamento. Il nuovo disegno di legge sancisce invece espressamente l’obbligatorietà del D.lgs. n. 231/2001.

Viene infatti aggiunto all'articolo 1 il comma 3-bis secondo cui

  • le società a responsabilità limitata
  • le società per azioni
  • le società in accomandita per azioni
  • le società cooperative
  • le società consortili

che, anche solo in uno degli ultimi tre esercizi, abbiano riportato un totale dell’attivo dello stato patrimoniale non inferiore a 4,4 milioni o ricavi delle vendite e delle prestazioni non inferiori a 8,8 milioni, dovranno dotarsi del modello organizzativo e dell'organismo di vigilanza. L’obbligo sarà altresì applicato anche alle società che, in base all’articolo 2359 cod. civ., controllano una o più società di capitali o cooperative o consortili, che fuoriescano dai predetti limiti.

Tali società dovranno depositare la relativa delibera del consiglio di amministrazione o dell’assemblea dei soci o decisione dell’organo amministrativo. La violazione dell’obbligo di deposito o il deposito tardivo saranno puniti con il pagamento di una sanzione amministrativa.

Pur in mancanza di obblighi formali, gli adempimenti contemplati dal D.lgs. n. 231/2001 già configurano un obbligo per numerose società secondo diversi atti di normazione regionale o settoriale (ad esempio, il decreto n. 588/2010 e la delibera del 30 maggio 2012 della Regione Lombardia, dove l’adozione del modello organizzativo è posta come condizione essenziale per la sottoscrizione di alcuni contratti con la Regione, il regolamento dei mercati di Borsa Italiana (delibera n. 15786/2007) e il regolamento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, pubblicato il 14 novembre 2012).

Gli adempimenti del D.lgs. n. 231/2001 rappresentano, quindi, uno strumento sempre più necessario. Il disegno di legge, partendo da questa constatazione, si propone di rendere ancora più efficaci gli strumenti 231 (modello organizzativo e organismo di vigilanza), sancendone l’obbligatorietà, anche in relazione all’articolo 2381 cod. civ., che impone agli organi delegati delle società per azioni di predisporre assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla natura e alle dimensioni dell’impresa. 

Avv. Marco De Paolis

STUDIO LEGALE DE PAOLIS
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25124 Brescia
T. +39 030 2421245
F. +39 030 2449678
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